Guided Biofilm Therapy – La testimonianza della Dott.ssa Maria Laura Cuzzocrea

Per gentile concessione di – Dental Tribune

Abbiamo avuto l’occasione di intervistare la Dott.ssa Maria Laura Cuzzocrea, odontoiatra specialista in ortodonzia e di raccogliere la sua testimonianza in merito a come la sua pratica clinica sia migliorata grazie all'introduzione, nel 2017, del protocollo GBT: come ha potuto notare i benefici, non solo immediati, che la Guided Biofilm Therapy ha apportato nella sua vita professionale e perché ritiene che il protocollo GBT sia parte integrante della sua routine quotidiana per i pazienti ortodontici.

1. Quando e come ha conosciuto e scelto il protocollo GBT (Guided Biofilm Therapy)?

Cinque anni fa, gli igienisti che trattavano i miei pazienti ortodontici in alcuni studi in cui collaboravo utilizzavano il protocollo GBT. Sia gli igienisti, sia i pazienti raccontavano e manifestavano entusiasmo per la mininvasività e poco fastidio in bocca durante la seduta rispetto ai metodi tradizionali. Gli igienisti in particolare non mi chiedevano di rimuovere gli archi di ortodonzia fissa prima della seduta di igiene perchè l’utilizzo standardizzato del rilevatore di placca e successivamente di AIRFLOW (con eritritolo o glicina) consentivano di identificare e rimuovere perfettamente e velocemente il biofilm accumulato. Rimasi colpita dagli aspetti positivi e andai ad approfondire informandomi meglio e studiando. Il destino aggiunse a questa mia curiosità l’opportunità e fortuna di incontrare la prof.ssa Magda Mensi, la quale mi illuminò sull’utilizzo della GBT applicata ai pazienti con problematiche parodontali. Iniziammo a collaborare e ancora oggi persiste un costante confronto ortodontico-parodontale e condivisione di casi clinici complessi interdisciplinari. Dal 2019 sono relatrice della parte Ortho-perio del suo corso “The Game Changer”, offrendo il mio supporto a colleghi e igienisti che si avvicinano ai casi complessi ortodontico-parodontali. Nel 2022 ho avuto l’onore di partecipare come relatrice al GBT Live Summit organizzato a Bologna, dove ho condiviso la mia esperienza GBT in ambito ortodontico.

2. Perché ritiene che il protocollo GBT sia valido ed efficace in Ortodonzia?

È noto che la tecnologia AIRFLOW® rappresenta uno strumento valido in diverse situazioni critiche dell'odontoiatria, come nella gestione di impianti, complessi restauri e riabilitazioni protesiche, ecc. Tuttavia, i pazienti ortodontici costituiscono una sfida diversa, non meno impegnativa. Nei casi di ortodonzia si fa spesso riferimento agli apparecchi ortodontici fissi (o cementati) di vario genere o rimovibili (come gli allineatori trasparenti ed altre tipologie). I diversi modelli di apparecchi rappresentano delle "strutture straniere" all'interno del cavo orale, che favoriscono l'adesione batterica e l'aumento della quantità di biofilm.

Il lato positivo dell'ortodonzia è che l'invasione batterica iniziale si verifica a livello sopragengivale. Il lato negativo è che la rimozione del biofilm risulta più complicata a causa della morfologia degli apparecchi ortodontici (in particolare fissi o gli ausiliari come gli attachments per gli allineatori). In questo contesto clinico, il protocollo GBT risulta di grande aiuto. Grazie al secondo e terzo step del protocollo, che prevedono l'utilizzo standardizzato del rilevatore di placca durante ogni visita di controllo e per incentivare la motivazione del paziente, si ottiene una maggiore consapevolezza e collaborazione nell'igiene orale domiciliare, nonché un aiuto concreto per l'igienista nella rimozione del biofilm ‘evidenziato’ che avviene in modo più efficace, veloce e minimamente invasivo. La tecnologia AIRFLOW riesce ad agire in modo più efficace anche nelle zone più difficili da raggiungere degli apparecchi ortodontici grazie al tipo di getto e pressione con cui viene emesso. Durante la seduta di igiene ortodontica è consigliabile utilizzare polveri come eritritolo o glicina a bassa granulometria perchè le loro microparticelle sono poco abrasive. Al contrario è sconsigliato l’utilizzo del bicarbonato perchè ha un indice di abrasività alto, determinando usura della superficie dei brackets e aumento della frizione durante il movimento ortodontico. Grazie ad AIRFLOW si riesce spesso a rimuovere il tartaro neoformato e di conseguenza non è sempre necessario passare al PIEZON come step successivo che in genere aiuta l’igienista nella rimozione del tartaro già consolidato sopragengivale e sottogengivale. Con i metodi tradizionali, diversamente dalla tecnologia AIRFLOW, si esegue la seduta di igiene impiegando più tempo alla poltrona e dovendo necessariamente far rimuovere parti di apparecchio prima della seduta. Non ultimi per importanza sono la mininvasività che percepisce il paziente ortodontico e la riduzione di tempo e stress per l’operatore.

Dato che i trattamenti ortodontici possono provocare peggioramento della situazione parodontale se non si ha un buon mantenimento igienico, è importante garantire un perfetto controllo del biofilm prima, durante e dopo il trattamento ortodontico. L'utilizzo della tecnologia AIRFLOW consente all'ortodontista di eseguire una terapia ortodontica pulita e sicura, prevenendo l'insorgenza di ‘crolli parodontali’ nei pazienti che sono particolarmente suscettibili a questa patologia.

3. Quali sono i benefici della GBT che riscontra quotidianamente da un punto di vista clinico e di gestione paziente dalla prima visita alla fine del trattamento ortodontico?

I vantaggi risiedono proprio nel tipo di approccio che si ha sin dalla prima visita odontoiatrica/ortodontica durante la quale viene eseguito il PSR per una valutazione parodontale iniziale del paziente: in base ai valori rilevati, si comprende la gravità e il tipo di protocollo da adottare e soprattutto se l’ortodonzia si può eseguire subito o deve essere procrastinata dopo la terapia non chirurgica/ chirurgica parodontale. Sulla base del PSR l’igienista e il parodontologo possono seguire il paziente secondo i protocolli stabiliti a monte tra il titolare dello studio, l'ortodontista e l'igienista. Fin dalla prima valutazione, il paziente è consapevole che per intraprendere una terapia ortodontica valida sia necessario collaborare a livello domiciliare e accettare sedute di igiene durante il percorso ortodontico con relativi richiami già scadenzati. I pazienti ortodontici seguiti con il protocollo GBT mostrano una maggiore motivazione verso l'igiene orale. Inoltre, riferiscono un'assenza di dolore durante le sedute di igiene grazie all'approccio minimamente invasivo della procedura. Per tali motivi, la pulizia con tecnologia AIRFLOW in ortodonzia (orthopolishing) si può proporre prima di ogni controllo ortodontico, procedendo quindi con un trattamento parodontalmente sicuro. Queste caratteristiche consentono all’intero team odontoiatrico orthoperio, composto da igienista, parodontologo e ortodontista, di migliorare lo stato di salute dei pazienti ortodontici, di mantenerlo nel tempo e di garantire una terapia ortodontica priva di complicazioni parodontali e dei tessuti duri dentali come avviene nelle White spots attorno ai brackets o attachments. Ritengo che questi siano gli aspetti che determinano il valore aggiunto nel trattare un paziente ortodontico con il protocollo GBT.

4. Quali sono i messaggi fondamentali da condividere con i colleghi ortodontisti e igienisti che ancora non hanno familiarità con il protocollo GBT applicato in ortodonzia?

Vorrei sottolineare quanto sia importante avere un solido team ortodontico-parodontale negli studi odontoiatrici: i trattamenti interdisciplinari che coinvolgono parodontologia, ortodonzia e altre branche dell’odontoiatria sono sempre più richiesti e gli studi devono essere pronti per accogliere e gestire tali pazienti secondo i protocolli più all’avanguardia come la GBT. Come dato di contesto, è noto che la malattia parodontale è in aumento a livello mondiale. L'attenzione crescente all'estetica ha portato a un aumento della domanda di trattamenti ortodontici in pazienti adulti affetti o meno da parodontite, in cui l'estetica del sorriso può essere compromessa a causa di migrazioni dentali patologiche. Spesso i pazienti parodontali che richiedono estetica non sono consapevoli di avere la malattia parodontale e gli ortodontisti in prima visita attraverso il sondaggio parodontale possono segnalare la problematica al paziente e alla restante parte del team parodontale per poterlo curare. In questi casi ovviamente l’ortodonzia non può essere seguita se prima non si guarisce dalla malattia parodontale con le relative terapie parodontali. Eseguire il trattamento ortodontico successivamente in pazienti ‘risanati’ dalla malattia parodontale può determinare non solo il miglioramento estetico tanto atteso dai pazienti ma anche degli indici parodontali e prognosi, come dimostrato da diversi studi in letteratura. Di conseguenza a queste considerazioni, per offrire un servizio di eccellenza interdisciplinare e con un approccio odontoiatrico conservativo, è fondamentale che odontoiatri, ortodontisti e igienisti siano allineati tra loro negli studi odontoiatrici, al fine di garantire i migliori risultati e prognosi per i pazienti. In questa prospettiva, le terapie ortodontiche e parodontali si integrano reciprocamente, apportando benefici ai tessuti parodontali duri e molli. L'utilizzo del protocollo GBT semplifica le procedure di igiene per il paziente e per l’operatore, dà un supporto continuo nella terapia parodontale non chirurgica e nel mantenimento durante e dopo l’ortodonzia mantenendo sempre un approccio mininvasivo per il paziente ortodontico. In un team ben coordinato, ogni operatore sa quando eseguire la propria prestazione aiutando l’operatore successivo, il paziente si sente tutelato e l'ortodontista può svolgere il trattamento in modo sicuro.

Guided Biofilm Therapy – La testimonianza della Dott.ssa Maria Laura Cuzzocrea
Caso1: differenza macroscopica tra fase pre seduta di igiene con protocollo GBT (notare accumulo di biofilm e detriti di cibo attorno ai brackets) e post seduta con rimozione attraverso airflow di biofilm e detriti. Non è stato necessario rimuovere archi ortodontici e legature per poter ottenere una pulizia ottimale. Il tartaro presente è stato rimosso con l’utilizzo del Piezon dopo airflow con eritritolo.
Guided Biofilm Therapy – La testimonianza della Dott.ssa Maria Laura Cuzzocrea
Caso 2: l’utilizzo del rilevatore di placca prima di iniziare la seduta di igiene è utile per evidenziare meglio il biofilm da parte dell’operatore. É un passaggio fondamentale per incentivare la motivazione del paziente, mostrandogli le zone dove può pulire meglio a livello domiciliare.
Dott. Laura Cuzzocrea

DOTT.SSA MARIA LAURA CUZZOCREA

Odontoiatra, specialista in Ortognatodonzia.

Laureata con lode nel 2008 in Odontoiatria e Protesi dentaria presso l’Università Tor Vergata, Roma. Ha partecipato al postgraduate internazionale preso la Royal University Danese ad Aarhus con la prof.ssa Melsen. Si è specializzata in Ortognatodonzia con il massimo dei voti e lode nel 2016 presso l’Università di Milano. Socio attivo della Società Italiana Di Ortodonzia Sido ed è Membro AAO e EOS e tante altre società scientifiche. Dal 2018 è speaker sul trattamento dei casi ortodontico-parodontali nel corso di parodontologia della prof.ssa Mensi ‘The game changer’ ed è stata relatrice EMS al summit GBT nel 2022.


Dedita alla ricerca clinica e all’aggioramento continuo, è esperta in Ortodonzia del bambino, adolescente, adulto e ortodonzia prechirurgica, preprotesica e utilizza svariate tecniche ortodontiche e programmazione interamente digitale. La sua branca di elezione è la gestione ortodontica dei casi interdisciplinari in particolare i casi ortodontico-parodontali.

Coautrice del Libro di Ortodonzia del Prof. Farronato 201
Al suo attivo ha svariate pubblicazioni e poster in ambito ortodontico. 
Collabora presso studi odontoiatrici in Milano e Pavia.